L'etica protestante del lavoro, conosciuta anche come etica calvinista del lavoro[1] o etica puritana del lavoro,[2] è un concetto di etica del lavoro usato in teologia, sociologia, economia e storia che enfatizza che il duro lavoro, la disciplina e la frugalità[3] sono il risultato dell'adesione di una persona ai valori abbracciati dalla fede protestante, particolarmente il calvinismo. L'espressione fu coniata inizialmente nel 1904-1905[Nota 1] da Max Weber nel suo libro L'etica protestante e lo spirito del capitalismo.[4]
Gli storici Fernand Braudel e Hugh Trevor-Roper asseriscono che la teoria dell'etica protestante del capitalismo sia falsa riguardo alla creazione del capitalismo e che il capitalismo stesso si sia sviluppato nelle comunità cattoliche ante Riforma.
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